Casa passiva in legno: come funziona e quanto si risparmia
Che cos’è e perché è ormai fondamentale avere una casa passiva in legno?
Per casa passiva in legno si intende una casa in legno costruita in modo tale da poter provvedere al proprio riscaldamento e raffreddamento in maniera autonoma lasciando fornire agli impianti solo una piccola parte del fabbisogno.
Una costruzione di questo tipo viene definita passiva perché il riscaldamento non è ottenuto mediante un normale impianto “attivo” a consumo energetico. Questo avviene invece tramite quelle che vengono chiamate fonti di calore passive: la radiazione solare, gli elettrodomestici, le persone, l’inerzia termica. Il calore emesso dalle fonti passive, grazie a particolari elementi architettonici, resta infatti nell’ambiente senza disperdersi.
Questo meccanismo, che vedremo nel dettaglio, diventa così una grande fonte di risparmio energetico. Si stima infatti che una casa passiva consumi il 90% in meno rispetto alle case tradizionali. Se costruire una casa di questo tipo potrebbe apparire in primo luogo dispendioso di risorse economiche, è facile intuire come potrebbe al contrario diventare una grande fonte di risparmio.
Tutto questo, inoltre, non riduce solo le nostre spese ma anche l’inquinamento atmosferico. Se è ormai consolidato che anche gli edifici sono responsabili di emissione di gas serra (nello specifico del 51% delle emissioni), è più che mai fondamentale pensare a costruzioni in grado di consumare poco e incidere sull’ambiente il meno possibile.
Vivere in una casa passiva in legno significa, per questo, non gravare ne sulle proprie finanze ne sull’ecosistema.
Come funziona una casa passiva
Nascita e sviluppo di un progetto ecologico alla portata di tutti
Questo nuovo modo di costruire e consumare energia è stato pensato in Nord Europa. Qui, a causa del clima particolarmente freddo, è stato necessario pensare ad un modo con cui ottenere il massimo del calore riducendo al minimo necessario l’apporto energetico. Nello specifico la nascita delle case passive o Passivhaus risale al 1990 ad opera del fisico tedesco Wolfgang Feist e dello svedese Bo Adamson. Già dal primo tentativo si ottennero risultati eccellenti dal punto di vista del risparmio, ma i costi erano all’epoca ancora piuttosto alti. Solo con l’abbassarsi di questi ultimi è iniziata la diffusione di questo genere di costruzioni in tutto il mondo, data la funzionalità e il grande risparmio energetico annesso.
Anche in Italia sta ormai diventando una tecnologia diffusa e accessibile ai più. Molti sono gli edifici anche pubblici hanno scelto questa strada che stanno restaurando trasformando in edifici passivi.
Uno tra questi è l’Expost di Bolzano , dell’architetto altoatesino Michael Tribus, il primo edificio amministrativo italiano ad aver ottenuto la certificazione energetica Casa Passiva. L’edificio, dopo la ristrutturazione, è passato dal consumare 220 Kmh/mq a ben 10 Kmh/mq annui.
Gli elementi principali del funzionamento della casa passiva
Entriamo ora più nello specifico analizzando il funzionamento e le particolarità architettoniche di una casa passiva in legno. Se per Passivhaus si intende un edificio che copre la maggior parte del suo fabbisogno energetico per il riscaldamento degli ambienti ricorrendo a dispositivi passivi, andiamo a vedere più nello specifico quali sono questi ultimi.
La casa passiva sfrutta l’irraggiamento solare
Il sole che splende attraverso le finestre è la più grande fonte di riscaldamento mentre il resto del calore lo produciamo noi stessi cucinando, lavandoci, utilizziamo gli elettrodomestici.
Se il sole è il nostro riscaldamento, la grandezza e la posizione delle finestre deve essere funzionale in modo da permettergli di entrare nella nostra casa passiva. Tra gli elementi fondamentali da tenere in considerazione ci sono sia la grandezza di queste, in modo da lasciar entrare più luce, sia il loro posizionamento. Una casa passiva dovrebbe infatti avere la maggior parte delle finestre esposte a sud, dove in Europa, a mezzogiorno, si ha il momento di massima insolazione.
Le pareti, il tetto e il pavimento devono essere ben coibentati
Nel momento in cui il calore entra nell’abitazione, è fondamentale non lasciare che questo fuoriesca ne che il calore che si trova già in casa vada perduto.
Per questo motivo è bene impiegare serramenti con una super-vetratura a 3 lastre ed un telaio coibentato che rendano la nostra casa il più ermetica possibile.
L’isolamento termico riguarda però non solo le finestre ma l’abitazione tutta: sono fondamentali interventi di coibentazione e di isolamento termico di tutto l’involucro. La riduzione di scambio termico eseguita interponendo tra la parte interna e la parte esterna dell’edificio con materiali altamente isolanti, riduce lo scambio termico tra interno ed esterno. L’isolamento termico crea quindi una sorta di barriera termica che permette al calore di restare all’interno.
I materiali utilizzati per le pareti saranno quindi materiali isolanti (con una base di fibra di vetro, cellulosa, lana poliestere e polistirene) e materiali che riflettono e isolano il calore radiante.
È presente un impianto di ventilazione dotato di scambiatore di calore che permette di riscaldare l’aria fredda di rinnovo proveniente dall’esterno
Affinchè il calore non vada perduto, l’aria di rinnovo entra in casa attraverso un impianto di ventilazione. Al dispositivo di ventilazione affluisce dall’esterno l’aria fresca di rinnovo, dove si riscalda incontrando l’aria calda esausta estratta dall’interno. Lo scambio termico funziona al meglio se avviene in molti piccoli strati sottili: è per questo che il dispositivo viene chiamato scambiatore di calore.
Perché in legno
Riassumendo possiamo dire che i principali elementi architettonici che contraddistinguono una casa passiva sono: le misure di isolamento termico a parete e soffitto, gli infissi termici e la corretta esposizione della casa alla luce solare, oltre a soluzioni green come un sistema di ventilazione con pompa di calore.
Anche se la casa passiva può essere costruita in qualsiasi materiale, l’utilizzo del legno è ritenuto un elemento aggiuntivo tra quelli già citati. Questo perché il legno presenta già di suo caratteristiche prestazioni per cui è ritenuto uno tra i materiali dalle migliori capacità isolanti.
Oltre ad essere isolante garantisce anche un’elevata traspirabilità e salubrità degli ambienti.
Conveniente ed ecologica
Vivere in una casa passiva in legno significa utilizzare le risorse naturali in modo intelligente, senza gravare sull’ambiente e ottenendo solo vantaggi.
È sempre più necessario costruire edifici sostenibili, case a basso impatto ambientale. Una casa passiva in legno, in questo caso, assolve in toto questo bisogno, non solo per quanto già detto riguardo la casa passiva ma per le caratteristiche proprie di una casa in legno.
Costruire una casa passiva in legno, oltre a combattere l’inquinamento atmosferico con la riduzione al minimo di consumo energetico, non è nemmeno dannoso per l’ambiente è totalmente compatibile con i criteri di sviluppo sostenibile.
Per saperne di più sulla casa passiva in legno non esitare a contattarci.